Piazzole Vecchia

Storia

E’ difficile riassumere la storia della nascita della Fondazione San Giorgio. Soprattutto raccontare lo spirito con il quale questa storia è iniziata.
La nostra storia nasce da un sogno, quello di trovare un luogo nella nostra provincia dove si potesse garantire per sempre l’attività educativa e conservare lo stile scout.
Fu così che pochi capi si radunarono ed iniziarono a concretizzare questo sogno, forti di grandi idee, ma pochi soldi a disposizione.

1968 – Maggio – Preliminare di compravendita
Firma del preliminare di compravendita con la possibilità di uso del fondo; ASCI ed AGI lanciano l’operazione “terreno scout”

1968 – Giugno – Il comitato
Si costituisce a Brescia un Comitato di adulti Scout, guide ed amici per la sottoscrizione di un contributo di L.2500 per 5 m 2   di terreno, L.10.000 per 1 m 2  di cascina

13/10/1968 – Festa di inaugurazione.
Sono presenti diverse centinaia di Scout della provincia

1969 – Febbraio
Sottoscrizione di prestiti senza interessi da parte di molti amici e Scout

21/02/1970
Atto costitutivo della Fondazione San Giorgio, con l’impegno a gestire il Fondo nell’interesse dello Scautismo

1972 – Ottobre
La Fondazione apre una sottoscrizione di versamenti mensili quali offerte per acquisti di attrezzature e sistemazione fabbricati

1976-1977

Ristrutturazione dei fabbricati esistenti e costruzione del modulo Polivalente per assemblee e attività varie. La Fondazione chiede e riceve prestiti senza interessi

1975 – Piazzole Story
Nel 1975 la Regione Lombardia, con una apposita legge, dava contributi alle organizzazioni giovanili educative per l’ammodernamento delle proprie strutture ed accolse anche la nostra domanda per costruire un portico polivalente al posto delle baracche preesistenti ed abbattute perché cadenti.
Fu l’anno nel quale venne dato un nuovo volto a Piazzole con il nuovo portico polivalente, generosamente progettato e curato dall’ing. Micheletti (adulto scout), unitamente all’acquedotto ed alla sistemazione delle camere nella casa di accoglienza.
Fu anche l’anno della prova di solidarietà per sopperire alla relativa spesa di 65 milioni con 18 di contributo: cifre da capogiro per Capi scout abituati a risparmi ed a gestire piccoli capitali. Ecco allora che i Capi interessarono altri Capi e i genitori dei ragazzi, i membri della Fondazione bussarono alle porte di amici, Enti, banche, giornali e si improvvisarono attori e animatori ed allestirono spettacoli chiamati “Piazzole story” nei vari quartieri della città e in parecchi paesi dell’ hinterland. Naturalmente lo spettacolo era realizzato con formula nuova di animazione, interessamento e coinvolgimento.
Ma soprattutto la Provvidenza ha dato una mano e con contributi e prestiti senza interessi il grosso debito fu pagato nel giro di pochi anni.

20/09/1978
Festa del decennale, con la presenza del Vescovo di Brescia Mons. Morstabilini

26/02/1982
Decreto del Presidente della Repubblica per il riconoscimento di Ente Morale alla Fondazione San Giorgio, con approvazione dello Statuto

1989
Un violento fortunale produce uno schianto nel robinieto, coinvolgendo circa 4 ettari di bosco adulto.
Gli Scout bresciani si sono resi via via più consapevoli che Piazzole non è un “qualcosa” della Fondazione ma è una cosa loro, la loro casa, la loro Base. Tale coscienza ha portato, all’operazione quadrifogli: divisi in quattro gruppi (da qui il nome), schiere di Scout e Rover si sono avvicendati a Piazzole in una proficua opera di rassettamento, pulizia del sottobosco, sistemazione di sentieri e posti tenda, contribuendo egregiamente al mantenimento di quei valori che Piazzole vuole diffondere ed offrire.

1990 – Gli Alisei
E’ un ulteriore riconoscimento che lo Scautismo nazionale ha rivolto alla Fondazione ed all’AGESCI bresciana. E per Piazzole è un’occasione irripetibile perché apre nuove prospettive e speranze per il suo futuro.
Otto Reparti, provenienti da diverse regioni italiane (Cremona, Pisa, Salerno, Treviso, Venezia) si sono ritrovati contemporaneamente a Piazzole per un campo; ma non un campo qualsiasi, bensì valorizzato con esperienze di lavoro e di servizio.
Ogni Gruppo ha scelto e definito con i responsabili della Base un particolare lavoro di pionieristica o di strutture. Non è stato pertanto il loro un passaggio sterile, perché hanno lasciato a Piazzole opere e impianti fissi come cucine, arene, fuochi, percorsi Hebert o natura, atti a rendere la Base ancor più bella ed accogliente.

1991
Operazione Mamre: vengono tagliati ed asportati tutti gli alberi interessati dallo schianto e con la collaborazione dei Clan della Provincia e della Regione viene ripulito il bosco e messi a dimora circa 2.000 nuovi alberi

1992
Studio e stesura del Piano Organico Progettuale per lo sviluppo armonico di Piazzole nella linea del metodo scout

1993
Approvazione da parte dell’Assemblea del Piano ed impegno a rispettarlo in futuro

1995 – Operazione Castagno
Grazie ad una intesa, l’Assessorato all’agricoltura della Provincia di Brescia, la Comunità Montana della Val Trompia e l’Azienda regionale delle Foreste hanno concertato un incontro a Piazzole, che si è ripetuto anche negli anni seguenti, per diffondere ad un centinaio di castanocoltori della Provincia di Brescia il metodo di cura per salvare i castagni ammalati del “cancro della corteccia” che da varie decine d’anni sta eliminando quei meravigliosi alberi che, oltre ai buoni frutti, donano ombra e gradevole vista.
La Fondazione, interpellata, ha offerto il proprio fondo sul quale poi l’Azienda Regionale delle Foreste ha eseguito un radicale intervento di cura ai vecchi castagni ammalati. In tal modo, dopo un’accurata pulizia del sottobosco e di altre specie arboricole invadenti, si è potuto ricostituire buona parte dell’antico castagneto da frutto allignante nel fondo.
É stata un operazione di scuola e di collaborazione, che ha fatto scoprire e rinverdire un pezzo di bosco che appariva morente o quanto meno molto trascurato.

1997 – Sentieri naturalistici
Con la sistemazione di alcuni sentieri a servizio dei mezzi agricoli si è prospettata la possibilità di far conoscere anche ad altri le bellezze della natura attraverso percorsi guidati (finora sono due quelli realizzati), e descrizioni, anche attraverso apposite pubblicazioni, delle varie specie della flora e fauna che vi si incontrano.